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L’uomo, assiduo frequentatore della Curva Nord leccese, è stato arrestato dopo 3 anni di ricerche: su di lui pendono pesanti accuse per traffico di droga e omicidio.
È stato arrestato nei pressi di San Josè, in Costa Rica, dove è stato ritrovato grazie a diverse foto postate da lui stesso sui social, attraverso account falsi che non sono però bastati ad ingannare gli agenti della polizia di Genoa. È finita dopo tre anni la fuga del latitante cagliaritano Danilo De Bonis, noto trafficante di cocaina, che dal Sudamerica faceva giungere la sostanza illecita in Italia, attraverso la Liguria.
Su di lui, oltre all’accusa di traffico internazionale di droga, pende quella di omicidio colposo a causa del decesso avvenuto nell’ottobre 2011 del ligure Salvatore Ramponi, morto di overdose dopo aver ingerito 90 ovuli di cocaina, uno dei quali si ruppe causando la tragedia, che doveva trasportare per conto di De Bonis.
Proprio a seguito di tale circostanza, durante la quale venne arrestata un’altra ragazza genovese assoldata dal De Bonis per svolgere l’attività di corriere della droga, scattarono le indagini della squadra mobile genovese, che hanno condotto nei giorni scorsi all’arresto del latitante, grazie alla collaborazione dell’Interpol in Costa Rica.
Da Bonis, 49 anni, aveva in passato avuto modo di conoscere il Salento e di innamorarsi della sua terra e della squadra più rappresentativa della provincia: il Lecce. La passione per i colori giallorossi era tale che il cagliaritano era divenuto un vero e proprio assiduo frequentatore della Curva Nord dello stadio Via del Mare, vero e proprio cuore del tifo locale.
Di certo è che, a seguito del periodo di latitanza e del conseguente arresto avvenuto in Costa Rica, dove a parere degli inquirenti De Bonis selezionava ed assoldava corrieri per far giungere droga in Liguria, dovrà passare molto tempo prima che il cagliaritano potrà nuovamente mettere piede in uno stadio.
Articolo pubblicato in origine su Tagpress