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Nei giorni scorsi TAP era stata bocciata su prescrizioni A27 e A40. Manca ancora autorizzazione a rimuovere ulivi.
TAP ha completato la rimozione dei muretti a secco che interferivano col passaggio del gasdotto in località San Basilio (San Foca) ed ha avviato stamattina una serie di sondaggi geognostici nell’area del microtunnel, caratterizzata da macchia mediterranea, con carotaggi profondi da 10 a 25 metri. Le analisi sono finalizzate all’acquisizione di ulteriori dati sul profilo stratigrafico del sottosuolo e per l’identificazione delle sue componenti.
“Considerando che il punto oggetto di indagine ricade su un terreno caratterizzato dalla presenza di macchia mediterranea – precisa TAP – e per assicurare la massima tutela a questo prezioso habitat naturale, la strumentazione necessaria al completamento dell’indagine verrà movimentata tramite elicottero ed assemblata in loco; allo stesso modo, a conclusione dei lavori (prevedibilmente dopo circa otto giorni) la sonda verrà rimossa per la stessa via”.
Proprio a proposito di questo habitat è sorto un nuovo punto controverso nei giorni scorsi, con l’ARPA (Autorità Regionale per la Protezione Ambientale) che ha bocciato la documentazione presentata da TAP riguardante l’ottemperanza alla prescrizione A40, la quale prevede che:
“in sede di progetto esecutivo, dovrà essere prioritariamente valutata la possibilità di apportare delle varianti di tracciato atte ad eliminare tali interferenze.
A tal fine dovrà essere redatto un progetto di dettaglio che escluda le interferenze suddette, con l’indicazione del nuovo tracciato e la descrizione delle modalità operative in fase di cantiere, elaborato anche sulla base della caratterizzazione floro-vegetazionale degli habitat interferiti.
In subordine, solo qualora ciò non fosse possibile, dovrà essere definito un progetto di dettaglio relativo agli interventi di ripristino e di mitigazione adottando le migliori tecniche di ingegneria naturalistica per il ripristino delle caratteristiche pedomorfologiche e per il ripristino vegetazionale, anche attraverso la raccolta e la produzione di sementi autoctone. In ogni caso l’ampiezza della fascia di lavoro dovrà essere comunque ridotta a m 18 e i depositi temporanei e le piazzole di accatastamento tubi dovranno essere allestite al di fuori delle aree interessate dai suddetti habitat”.
L’ARPA ha rilevato diverse criticità nella documentazione TAP. Innanzitutto il tracciato originario è rimasto invariato, mentre le aree di interferenza di tipo diffuso sull’habitat 9340 (lecci e querce) non sono state più contemplate, in quanto sulla base delle indagini botaniche svolte, gli arbusti riscontrati dalla società sarebbero riconducibili ad un codice diverso dal 9340. In altre parole secondo TAP non ci sarebbero lecci e querce lungo il percorso.
L’Autorità, invece, sembra non essere d’accordo. L’ARPA ricorda che sono state determinate tre aree di interferenza lungo il percorso del gasdotto. Per quanto concerne le prime due, l’Autorità ritiene soddisfacenti gli interventi compensativi proposti da TAP.
Per quanto riguarda, invece, l’area 3 ci sono habitat di querce e macchia mediterranea che verrebbero impattate dal gasdotto e che avrebbero imposto una deviazione del tracciato. Secondo l’ARPA le motivazioni addotte da TAP per aver escluso ogni alternativa di tracciato per l’area 3 non sono sufficienti.
Per questo la prescrizione A40 è stata ritenuta dall’ARPA come “non ottemperata”.
In un comunicato stampa, TAP ha inoltre dichiarato che sono state rilasciate le Verifiche di Ottemperanza alle prescrizioni della Fase 0 (A29, A44, A45), mentre si è ancora “in attesa che l’Osservatorio Fitosanitario Regionale autorizzi, ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali 18 febbraio 2016, lo spostamento degli alberi di ulivo nell’area di stoccaggio di Masseria del Capitano”.
Tuttavia dalla documentazione resa pubblica sui siti web della Regione e del Ministero dell’Ambiente, non risulterebbero riscontri ufficiali sull’ottemperanza a queste prescrizioni. L’ultimo aggiornamento sulle procedure riguarderebbe di ottemperanza risalirebbe al 16 settembre scorso ed è riferito alla prescrizione A25b, relativo al “Piano di utilizzo Terre e Rocce di Scavo”.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress