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E’ il secondo episodio che coinvolte il presidente della SGM. Già due anni fa venne data alle fiamme un’altra automobile di sua proprietà. Atto intimidatorio come ipotesi più plausibile
Ha tutti i contorni di un atto intimidatorio l’episodio che ieri ha coinvolto Mino Frasca, Presidente della SGM (Società Gestione Multipla). Nella notte tra il 13 e il 14 gennaio l’automobile della moglie, una Audi A4 utilizzata prevalentemente da Frasca, ha preso fuoco nei pressi della propria abitazione a Nardò; la pista maggiormente seguita è quella del dolo, considerando che che già due anni fa il dirigente della società mista, partecipata del Comune di Lecce, che si occupa della mobilità urbana del capoluogo salentino fu protagonista di un episodio analogo.
In attesa che si faccia chiarezza sull’accaduto, e in questo senso i Carabinieri di Gallipoli hanno raccolto la testimonianza dello stesso Frasca, è arrivata la solidarietà del mondo politico locale. Il primo a portare sostegno all’ex consigliere provinciale del Pdl è stato il sindaco di Nardò, Pippi Mellone: “Mi auguro che si faccia presto chiarezza su un episodio che colpisce nuovamente Mino Frasca. È indispensabile capire la natura del gesto e sono certo che gli investigatori daranno le risposte che la città tutta aspetta. A Frasca va la vicinanza dell’amministrazione comunale“.
Anche Carlo Salvemini, primo cittadino della Città di Lecce, per la quale opera la società presieduta da Frasca, ha voluto esprimere solidarietà e condannare l’episodio: “Rivolgo un pensiero di solidarietà a Mino Frasca e alla sua famiglia, vittime di un gesto che allarma e preoccupa. La serenità di chi svolge incarichi di responsabilità per l’interesse pubblico è un valore a garanzia di tutti, per cui spero che le indagini portino presto a fare completa luce su quanto accaduto“.
Articolo pubblicato in origine su TagPress