Contraddittoria posizione del M5S che rinuncia a bloccare il gasdotto TAP. Potì: ‘Bisogna far emergere le (decine) di violazioni di legge di tap. Tap si bloccherebbe da sola, per propria responsabilità, senza il terrore di penali o risarcimenti’. No TAP: ‘Traditi dal M5S, sospeso lo stato di diritto’.
Volontà politica o alti costi di abbandono? Qual è la reale motivazione per la quale il Movimento 5 Stelle ha gettato la spugna sul gasdotto TAP, accettando che i lavori si portino a compimento?
Ieri, in occasione dell’incontro istituzionale tra Governo e rappresentanti delle istituzioni pugliesi, Barbara Lezzi ha dichiarato che questo Governo ha le mani legate per il ‘costo troppo alto che dovremmo far pagare al Paese per fermare l’opera, un costo che per senso di responsabilità non possiamo permetterci’.
Ma pochi giorni fa la Lezzi aveva dichiarato in un’intervista che la Lega vuole il gasdotto, altrimenti avrebbero già agito. Proprio ieri Salvini, ospite al convegno di Confimi Industria, aveva lanciato il suo diktat: ‘Il gasdotto TAP si deve fare’.
D’altro canto il calcolo dei costi presentato ieri dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Andrea Cioffi (M5S), non sembra supportato da alcun dato, dal momento che ben 5 Ministeri, tra cui il MISE, hanno dichiarato per iscritto di non avere informazioni in merito a costi di abbandono dell’opera e potenziali benefici connessi alla realizzazione del gasdotto TAP.
Allora sarà lecito dubitare e chiedersi se la questione dei costi non sia una cortina fumogena dietro alla quale nascondersi per non ammettere che sul gasdotto TAP ha prevalso la linea della Lega e che il Movimento 5 Stelle ha rinunciato alla battaglia pur di far sopravvivere il Governo.
Movimento 5 Stelle e TAP: inadeguatezza o subalternità?
Prendendo per buona l’ipotesi che a legare le mani al Governo Conte siano i costi di abbandono, allora questo rappresenterebbe l’ammissione da parte dei pentastellati che dal 2013 ad oggi avrebbero condotto una compagna contro TAP e contro i Governi del PD in maniera del tutto infondata, così come infondate sarebbero state le promesse fatte in campagna elettorale, quando i cittadini venivano rassicurati che con loro al Governo il gasdotto sarebbe stato fermato in 15 giorni.
Se ricorre quest’ultima ipotesi, i grillini avrebbero ammesso la loro inadeguatezza. Se ricorre invece l’altra, allora starebbero dimostrando la propria subalternità alla Lega.
La Lezzi e gli altri pentastellati continuano a parlare di TAP come opera inutile e dannosa. Inutile, perché non porta alcun beneficio agli italiani né in termini economici, né per quanto riguarda la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico e perché – in controtendenza con gli altri Paesi europei – l’Italia continuerebbe a rimanere ancorata all’energia fossile, anziché puntare sulle rinnovabili. E’ dannosa, invece, per la salute, per la sicurezza, per l’ambiente, per il paesaggio, per l’economia turistica, agricola e ittica. Sono questi gli argomenti battuti in questi anni dai pentastellati.
Su un piatto della bilancia hanno messo da un lato gli eventuali (non dimostrati) costi di abbandono e sull’altro piatto tutti i beni minacciati dal gasdotto (salute, sicurezza, ambiente, paesaggio, economia), decidendo che pesa di più il primo piatto.
In realtà la questione dei costi e le possibilità di liberarsi di TAP non è stata affrontata con la dovuta ponderazione e non sarebbero state valutate tutte le alternative. A ricordarlo è anche il Sindaco di Melendugno Marco Potì:
‘Ho chiesto al presidente Conte di garantire su Tap un clima politico nuovo, diverso da quello avuto dai governi precedenti. Ho chiesto loro di essere i cani da guardia dei cittadini, di stare col fiato sul collo di questa multinazionale, cercando di far emergere le (decine) di violazioni di legge di tap. Non ci sarebbe così nessun bisogno di bloccare i lavori per volontà politica, ma Tap si bloccherebbe da sola, per propria responsabilità e propri errori progettuali e/o esecutivi. Senza il terrore di penali o risarcimenti.
Il governo ci ha ricevuto per ben 2 volte e ci ha dedicato tempo e ascolto. Di questo occorre dare atto e ringraziare il premier Conte per questo nuovo atteggiamento di apertura. Ma ho l’impressione che non si sono fatti tutti quegli approfondimenti necessari né si è dedicato il tempo giusto a cercare qualche motivo valido per bloccare veramente Tap. Non è sufficiente cercare di calcolare i costi di abbandono, con una visione molto ragionieristica e attenta alle conseguenze economiche (tutte da dimostrare e calcolare per bene e non nel modo presentatoci), invece che con una visione più politica, con la P maiuscola. Con la voglia di difendere la volontà ed i diritti dei cittadini più degli interessi di una multinazionale. Sono un po’ amareggiato, ma non demordiamo.C’è il ministro dell’Ambiente Costa che cercherà in breve tempo e con il nostro ausilio, di ricercare altre motivazioni, forti e valide giuridicamente, di far emergere le violazioni e criticità di Tap. E poi c’è Conte che ha auspicato più e più volte l’intervento della magistratura inquirente, anche per essere facilitato come governo nell’azione di blocco del Tap. Su questo si basano le nostre speranze future. Sul rispetto della legge e della legalità. Ieri come oggi.’
Il Movimento No TAP parla di tradimenti da parte del Movimento 5 Stelle e sospensione dello stato di diritto.
‘Oggi, il Movimento No Tap esprime il suo profondo dissenso e sconcerto per quanto dichiarato dagli esponenti del Movimento 5 Stelle e dal Governo e per quanto riferito dal sindaco di Melendugno Marco Potí a seguito dell’incontro svoltosi a Palazzo Chigi.
Denunciamo all’opinione pubblica e alle istituzioni tutte, italiane e europee che in Italia è in atto un inaccettabile sospensione dello stato di diritto. Dopo la consegna agli organi di Governo di tutta la documentazione raccolta negli ultimi mesi contestualmente alla presentazione dei dossier che provano incofutabilmente l’illegittimità politica e giuridica del progetto TAP, apprendiamo che l’esecutivo in carica continua a dichiarare pubblicamente l’esistenza di costi e penali per bloccare la realizzazione del gasdotto tenendo nascosti i documenti che confermerebbero questo. Ma nasconderli per quale motivo? Per quale motivo questo esecutivo continua a proteggere chi ha firmato queste fantomatiche penali? Perché non è dato sapere chi si è assunto le responsabilità di giocare con la vita dei cittadini? Non abbiamo mai chiesto di fermare quest’opera per un capriccio ma abbiamo sempre chiesto che venga applicata la legge!
Denunciamo ancora una volta che alla richiesta formale di accesso agli atti presentata da cittadini e associazioni, tutti i ministeri hanno dichiarato di non possedere alcun dato. Le prove sono nelle nostre mani e nelle redazioni di tutti i giornali del Paese. A questo punto dovrebbe essere la magistratura a mettere una pietra tombale su questo progetto, quale organo preposto al rispetto della legge, dato che il potere esecutivo non è disposto ad assumersi la sua responsabilità politica. L’opposizione al progetto TAP continuerà in tutte le sedi, comprese quelle giudiziarie, per impedire ai fautori di questa grande truffa di farla franca e di agire impunemente contro gli interessi delle comunità residenti e dell’interno Paese.’