I registratori digitali palmari, anche definiti voice recorder o dittafoni, a seconda delle caratteristiche vanno oltre la funzione di registrare interviste e lezioni. Sono anche utilizzati per registrare strumenti musicali, per riprese audio professionali, da videomaker, blogger, podcaster… Ecco come scegliere.
I registratori audio sono stati una grande conquista del secolo scorso, perché hanno permesso di rendere immortale la voce di cantanti e persone, di catturare preziose informazioni, di prendere “appunti vocali”, di poter catturare e riprodurre infinite volte la musica. Senza i registratori non avremmo avuto il cinema sonoro, i video amatoriali, i dischi e tutti gli altri supporti musicali.
Col tempo tecnologia è andata avanti, fino a disporre con una piccola spesa anche di registratori digitali palmari, di alta qualità, ma la funzione è rimasta la stessa.
Questi registratori palmari, noti anche come voice recorder o dittafoni, sono tradizionalmente utilizzati dai giornalisti, dagli investigatori, dagli studenti universitari per registrare le lezioni per poi “sbobinarle”, da videomaker, da musicisti per registrare la propria musica. Per alcuni di questi modelli è molto limitativa la semplice definizione voice recorder o dittafono.
La scelta migliore, tra un modello e l’altro, sarà quella più adeguata alle nostre esigenze. Analizziamole.
Principali situazioni di impiego di registratori digitali palmari
Lo studente universitario avrà bisogno certamente di un registratore digitale che con una buona durata della batteria, soprattutto se tra una lezione e l’altra non ha il tempo di ricaricare la batteria. Per quanto riguarda l’audio, non occorre avere un’alta fedeltà, essendo sufficiente che la registrazione sia chiara e si comprendano bene le parole del docente. In un’aula universitaria non si ha a che fare con grandi pressioni sonore, mentre è importante che l’apparecchio sia sufficientemente sensibile per captare bene la voce anche a diversi metri di distanza.
Un giornalista può avere bisogno semplicemente di registrare un’intervista per poi trascriverla su carta, ma se ha bisogno di utilizzare l’audio per effettuare un montaggio audiovisivo, allora occorre una maggiore qualità dell’audio, sia per rendere facilmente comprensibile il servizio, sia per fornire al pubblico un prodotto più gradevole, accurato e professionale.
Stesso discorso vale per videomaker. Per effettuare un buon montaggio audiovisivo occorre anche avere una buona qualità audio, soprattutto se lo si fa a livello professionale o semiprofessionale. Alcuni registratori digitali possono essere utilizzati come fonte audio per telecamere, videocamere o fotocamere (utilizzate in modalità video).
Il musicista potrà avere diverse esigenze. Potrà voler registrare la bozza di una propria canzone, chitarra acustica e voce, oppure semplicemente per registrare le prove insieme al proprio gruppo o i propri concerti. Certamente è poco pensabile di effettuare di utilizzare un registratore digitale palmare per effettuare una registrazione professionale o semiprofessionale, o qualcosa che ci vada vicino. Per fare tutto questo conviene orientarsi su un registratore digitale multitraccia, oggi disponibili a prezzi assai più accessibili rispetto che in passato. Tuttavia, a determinate condizioni, anche un voice recorder può essere impiegato in una registrazione audio professionale.
Un tecnico del suono che lavorava in uno dei più importanti teatri d’Italia, mi raccontava che spesso per registrare concerti di musica classica veniva utilizzato un registratore digitale palmare della Zoom. Chiaramente un teatro ben realizzato ha un’acustica particolare, molto favorevole. Utilizzare un registratore stereo con microfoni di qualità eccelsa, ben impostato e ben posizionato, può permettere di ottenere registrazione professionale. Anche le riprese di strumenti acustici, come una chitarra acustica, uno strumento a fiato, una fisarmonica, una percussione, possono essere di ottima qualità. Più che altro, in questi casi, a fare la differenza è l’uso adeguato del dispositivo, nella consapevolezza delle sue caratteristiche, dei suoi limiti e dei suoi punti di forza.
Di marche e modelli ce ne sono tanti. Di seguito è stata fatta una selezione sulla base della qualità, del rapporto qualità prezzo e della “popolarità”. Quelli con funzioni avanzate di solito sono corredati da software di editing audio, mentre altre funzioni di editing base sono integrate nel dispositivo.
Registratori digitali palmari con funzioni avanzate
Nella premessa ho menzionato i registratori digitali Zoom e allora partiamo da qui. La società giapponese produce “handy recorder” della massima qualità, molto versatili, adatti alle più svariate esigenze. Tutti i modelli sono equipaggiati con microfoni a condensatore, utilizzabili in diverse configurazioni stereo.
Il più economico è l’H1n, con microfoni di ottima qualità, molto intuitivo nell’utilizzo. Può essere montato anche su una fotocamera (grazie a un adattatore) o su un cavalletto (avendo sul retro una filettatura) e collegare la sua uscita audio alla fotocamera, in modo da registrare i filmati prendendo l’audio direttamente dai microfoni del registratore. E’ possibile registrare sia attraverso i microfoni propri dell’H1n, sia da una fonte esterna entrando dalla presa jack stereo da 3.5 mm. Si alimenta tramite due batterie stilo o presa USB e archivia i file audio su SD card. Presenta un piccolo difetto: se maneggiato durante la registrazione tende a captare i rumori di sfregamento, probabilmente a causa del materiale usato dal case.
Salendo un po’ di prezzo, c’è l’H2n, un prodotto che per molti versi può considerarsi professionale e permette delle registrazioni “sorround”, grazie a 5 microfoni integrati utilizzabili in 4 configurazioni diverse. Può essere utilizzato anche come interfaccia audio e registrare direttamente su pc. Si rivela particolarmente adatto alla registrazione di strumenti acustici e di suoni ambiente, ma in quest’ultimo caso conviene utilizzare il cd. “gatto morto“. Infatti questo registratore è molto sensibile al vento, così come agli sfregamenti. Contiene funzioni ed effetti, come compressore, limiter, divisione e normalizzazione tracce e, per la gioia dei musicisti, c’è anche l’accordatore ed il metronomo.
Con i modelli H4npro, H5, H6, entriamo decisamente nel campo degli strumenti professionali.
Sono devi veri e propri registratori digitali multitraccia, con microfoni integrati e ingressi xlr per fonti esterne, pensati soprattutto per il videomaking professionale e per le riprese dei concerti. Sale il prezzo, si arricchiscono le funzioni e cresce anche la complessità di questi prodotti.
Sono consigliati solo per chi opera in questo settore, anche perché richiedono particolari competenze in campo audio. Il modello più recente della Zoom è l’H3 Vr, un prodotto futuristico, che capta suoni da ogni direzione e si muove su 6 assi. Ma stiamo parlando di una categoria a parte di registratori digitali.
Ha caratteristiche simili all’Hn4 PRO l’Olympus LS 100, il quale può registrare fino a 8 tracce. In una fascia intermedia si collocano, invece, Olympus LS-P1e LS-12.
Uno dei migliori registratori digitali palmari in rapporto qualità prezzo è l’Evistr, un dittafono a due microfoni integrati, solido e maneggevole, pensato principalmente per gli studenti, i blogger, i giornalisti, i podcaster, ma che si rivela molto utile per i musicisti e per l’acquisizione dei suoni ambiente. La struttura in metallo riduce i rumori di sfregamento, le dimensioni lo rendono molto comodo, da tenere in ogni occasione. Anche con l’Evistr è possibile registrare da fonti esterne, grazie all’ingresso jack Line in da 3,5 mm.
Sia la batteria, di notevole la durata, che la memoria, di 8 Giga non espandibile, sono integrate. La qualità della registrazione è ottima, non solo con la voce, ma anche con gli strumenti musicali. E’ dotato anche di il soppressore di rumore ed è gestibile tramite PC o Mac.
Particolarmente apprezzato per la sua qualità di registrazione, anche dai musicisti, è il Tascam DR-05, con due microfoni integrati fissi a condensatore e ingresso esterno, accordatore. Anche il Tascam ha la possibilità di essere fissato su cavalletto, asta microfonica o fotocamera (tramite adattatore). Sicuramente questo handy recorder rappresenta un prodotto molto versatile e affidabile, adatto a diversi impieghi, ad un presso decisamente interessante.
D’altro canto Tascam è una delle marche che ha fatto la storia dei registratori, anche in campo professionale. Salendo un po’ di prezzo, troviamo il Tascam Dr-40, un registratore palmare multitraccia, dotato anche di controllo remoto, ingressi xlr/trs, che lo collocano al confine tra il professionale e il semiprofessionale a seconda dell’ambito di utilizzo. Il DR-22WL si pone in una posizione intermedia tra i due. Sono sicuramente professionali i palmari DR-100MKIII e DR-44WL.
Da usare come dittafono o per fare delle interviste, sicuramente il DR-05 rappresenta un’ottima scelta, mentre per avere qualcosa in più ci si può orientare sul DR-22WL o sul DR-40.
Questi registratori, grazie alla presenza di un ingresso audio stereo, posso essere utilizzati anche per “digitalizzare” le nostre audiocassette, come descritto in un precedente articolo. Ovviamente per fare questo occorre avere anche un riproduttore di audiocassette (come una piastra di registrazione o un walkman).
Dittafoni puri
Tra i “voice recorder” più venduti c’è il Sony ICDPX240.CE7, che a differenza di quelli sopra descritti registra solo in formato mp3, non anche in formato wav. E’ un dittafono specifico per le lezioni universitarie, per registrare convegni, per catturare interviste da trascrivere. Anche le funzioni e il design sono ottimizzate per questo tipo di utilizzo. Non si rivela particolarmente adatto per registrare strumenti musicali. Ma per queste esigenze, a prezzo decisamente più altro troviamo, ad esempio, i Sony ICD-SX2000 e PCM-D100.
Di caratteristiche simili a quelle del Sony ICDPX240.CE7, troviamo l’ottimo Olympus WS-853 e Philips DVT 4010.
Su questa falsariga particolarmente interessanti per il rapporto qualità prezzo troviamo il Victure, il Miuko, il MonoDeal, il Wisenovo, Eivotor.
Infine va segnalata una categoria di dittafoni minimali, alcuni della dimensione e dalle sembianze di memorie USB, molto compatti, da tenere sempre in tasca. Ovviamente non ci si può aspettare molte funzioni e grandi prestazioni, ma sono molto utili da portare a lezione, per poi “sbobinare le lezioni” o per registrare incontri. Di seguito alcuni modelli a livello esemplificativo.