Un presepe laico che riproduce il territorio dopo la realizzazione del gasdotto TAP sarà esposto nei Comuni interessati dall’infrastruttura: ‘Rappresenta in maniera dettagliata quale sarà il panorama che ci troveremo di fronte qualora dovesse diventare reale’.
Come sarebbe il paesaggio di Melendugno, Vernole, Calimera, Castrì, Martano dopo la realizzazione del gasdotto TAP? In tanti se lo chiedono, lo immaginano e temono che questa opera rappresenterà un ecomostro, che toglierà tutto il pregio ad un paesaggio caratterizzato dalla tipicità del territorio rurale e da ricchezze archeologiche dal valore inestimabile, come la presenza di dolmen, il percorso dell’antica via Francigena, che passa proprio a ridosso del PRT, i muretti a secco, la cui arte costruttiva è da alcune ore diventata patrimonio dell’umanità Unesco, e altri siti interessanti dal punto di vista storico-culturale e archeologico.
Un artista locale, Alessandro Mangé, in collaborazione con il Movimento No TAP, ha provato a dare una forma a questa infrastruttura, realizzando un presepe con il gasdotto TAP e tutte le sue pertinenze, dall’approdo a San Basilio, fino alla Masseria del Capitano, dove è in programma la realizzazione del PRT.
Per l’allestimento del presepe No TAP sono stati utilizzati dei materiali di scarto e si è cercato di evidenziare quali potranno essere gli impatti sul paesaggio di quest’opera che, al contrario di come sostenuto da certa stampa e politici filo-TAP, non è solo un tubicino che passa sottoterra, non è un’opera paragonabile all’acquedotto o alle tubazioni di metano che passano nel sottosuolo dei centri urbani, ma costituisce un’infrastruttura industriale complessa che trasporterà gas ad alta pressione che terminerà in una centrale da 12 ettari con due torri alte circa 10 metri, che conterrà fino a quasi 60 tonnellate di gas naturale.
Così viene descritta questa iniziativa:
‘Abbiamo pensato ad un “dono speciale” per la popolazione dei paesi coinvolti dal passaggio del gasdotto TAP. Questa installazione che potremmo definire presepe laico, è stata interamente realizzata con materiale di recupero e rappresenta in maniera dettagliata quale sarà il panorama che ci troveremo di fronte qualora dovesse diventare reale. Una centrale di 12 ettari a ridosso delle abitazioni al posto di ulivi secolari e muretti a secco.
Ulivi e muretti considerati patrimonio dell’Unesco, identificativi del patrimonio culturale del Salento spazzati via per far posto a un’opera che impropriamente è stata definita “non impattante”.’
L’esposizione del presepe con la rappresentazione del gasdotto TAP, contenuto in una teca trasparente, sarà itinerante e verrà ospitata presso tutti i Comuni in qualche modo interessati da quest’opera.
L’iniziativa parte questa mattina, in piazza Pertini a Melendugno, e verrà tenuta in sala consigliare fino a sabato 8 dicembre. Dal 9 al 15 dicembre sarà esposta a Martano e, a seguire, Vernole 16-22 dicembre), Castrì (23-30), per po fare l’ultima tappa a San Foca (frazione di Melendugno), il 30 dicembre.
Sono dei delinquenti e assurdo farci sembrare gente che non vuole il prgresso noi popolazione di melendugno non vogliamo la centrale che si sta realizzando a duecento metri di distanza delle prime abitazione ed a ottocento metri del centro del paese ma la golosità di queste multi nazionali e propio il punto che cercavano per poi smaltire le scorie al più vicino depuratore che dista a trecento metri della centrale . Come se non bastasse tutto quelle autobotti di rifiuti speciali provenienti dalla germani e dal nor italia io che abito propio in via calimera no vedo passare a centinaia .ma questi delinquenti che anno deciso questo disastro sene sbatto