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Nuove tegole per TAP da Regione, Autorità di bacino e Comune di Melendugno. Non resta che un’arrampicata sugli specchi.
Mentre TAP annuncia in conferenza stampa, da Bari, che i lavori partiranno il 13 maggio, tre grosse tegole si abbattono sul cammino che portano alla realizzazione del controverso gasdotto. La situazione appare a tratti paradossale, a tratti tragicomica. Se bastassero i soli proclami non ci sarebbe stato alcun problema e i lavori sarebbero partiti nello scorso novembre, ma la realtà è un po’ più complessa.
Infatti TAP ha notificato alle amministrazioni competenti la comunicazione di inizio lavori prevista per il 13 maggio (il 16 maggio è il termine assegnato dall’Autorizzazione unica), così come viene annunciato in conferenza stampa a Bari, alla presenza del Country Manager per l’Italia di TAP Michele Mario Elia e il Project Manager – Italy di TAP Ronald Ottaway, con tanto di “light lunch” offerto ai giornalisti.
La società conta di mettersi al riparo del termine perentorio del 16 maggio facendo qualche lavoretto, come la valutazione del rischio archeologico e la bonifica bellica, operazioni che sarebbero entrambe “ante operam”. Secondo l’ufficio legale TAP queste attività equivarrebbero, in base alla legge, a inizio lavori. Tuttavia lex speciali derogat legi generali. Cioè la legge stabilisce la regola generale, ma se per un’opera è stato assegnato un preciso cronoprogramma con termini perentori, la regola generale cede il passo alle disposizioni specifiche previste per quell’opera.
Ricordiamo che TAP ha chiesto e ottenuto alla Commissione tecnica di VIA del Ministero dell’Ambiente di poter frazionare in più fasi la realizzazione del progetto e di conseguenza e l’ottemperanza delle singole prescrizioni: fase 0 (preparazione area di cantiere del micro tunnel, che comprende lo spostamento di 231 ulivi), fase 1a e 1b (realizzazione del micro tunnel), fase 2 (realizzazione del terminale di ricezione), fase 3 (messa in posa delle tubazioni).
TAP non ha ancora ottenuto la verifica di ottemperanza delle prescrizioni della fase 0, mentre il 16 maggio è il termine ultimo per l’avvio della fase 1. La fase 0 non potrà partire prima del prossimo autunno, perché nell’attuale periodo dell’anno non è consentito lo spostamento degli ulivi, per il rispetto del ciclo vegetativo.
Quindi, come farà la società a ad avviare la fase 1 il 13 maggio, se la fase 0 non potrà partire prima dell’autunno?
A complicare le cose tre grosse tegole, come già anticipato, sono cadute sul cammino di TAP.
La prima riguarda uno stop da parte della Sezione ecologia della Regione Puglia e riguarda la verifica di ottemperanza della prescrizione A.44. Questa impone a TAP di presentare e ottenere l’approvazione, da parte di Regione e Comune, del progetto esecutivo relativo alle opere di mitigazione ambientale e ripristini (in particolare espianto e reimpianto ulivi). La Regione non ha ritenuto esaurienti le risposte fornite da TAP alle richieste di chiarimenti che aveva sottoposto alla società. In precedenza la stessa amministrazione regionale aveva considerato la prescrizione A.44 come “parzialmente soddisfatta”.
La questione ruota intorno alla valutazione dell’applicabilità del progetto, con particolare attenzione alla garanzia delle distanze e della sicurezza. La definitiva valutazione sull’avvio dei lavori, anche in pendenza della procedura di verifica di ottemperanza, è stata rimessa al Ministero dello sviluppo economico.
TAP proclama quindi l’inizio dei lavori per il 13 maggio, ma non ha ancora ottenuto l’approvazione del progetto esecutivo previsto dalla A.44, necessaria prima di poter avviare i lavori.
Ancora in merito alla prescrizione A.44, il Comune di Melendugno, in risposta alla Comunicazione di inizio lavori, chiedendo dei chiarimenti.
“Considerato che attualmente la prescrizione A.44, e di conseguenza la fase “0”, non risulta completata, condizione prescrittiva all’avvio della costruzione della condotta (fase 1b) – si legge nella nota nel 3 maggio dell’Ufficio tecnico comunale – chiediamo alla Spettabile Società TAP – Italia, di chiarire sulla base di quali condizioni oggettive abbiano comunicato l’avvio dei lavori per il 13.05.2016″.
Viene quindi chiesto, inoltre, alla Regione Puglia, in qualità di ente vigliante sulla prescrizione A.44, “di esprimersi in merito alla legittimità dell’avvio dei lavori”.
Ad intralciare il percorso di TAP c’è anche una “Pagghiara”, una costruzione rurale simile a un trullo, caratteristica del Salento. Nel progetto TAP ha avuto l’idea di smantellare l’opera, che insiste sulla proprietà di un privato cittadino, e ricostruirla in un terreno nell’area della Masseria del Capitano, che dovrebbe essere acquisito alla proprietà di TAP.
Il Comune ricorda che al momento ancora quel parere non è arrivato:
“Si coglie l’occasione per ricordare che con nota n. 1462 del 21.01.2016, in merito alla ottemperanza della prescrizione A.44, si chiedeva alla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Lecce Brindisi e Taranto di esprimersi in merito all’abbattimento e ricostruzione in altro luogo della “Pagghiara” esistente nel lotto 1. A distanza di oltre 3 mesi, si rimane in attesa di riscontro”.
La terza tegola proviene dall’Autorità di bacino, che in risposta alla Comunicazione di inizio lavori di TAP, vuole dei chiarimenti “circa la correlazione tra il cronoprogramma allegato e le fasi di esecuzione del progetto complessivo (Fase 0, Fase 1-a e b Fase 2 e Fase 3), proposte dalla Società TAP – Italia e positivamente accolte con parere della Commissione Tecnica di Verifica dell’impatto Ambientale (VIA e VAS) del Ministero dell’Ambiente, n.1973 del 29.01.2016”.
Per riepilogare questo pastrocchio. TAP oggi annuncia alla stampa l’inizio lavori per il 13 maggio, ma secondo il cronoprogramma approvato, entro il 16 maggio devono iniziare i lavori di realizzazione di micro tunnel e pozzo di spinta (fase 1). Ma la fase 1 va preceduta dalla fase 0, che non potrà iniziare prima dell’autunno, sempre ammesso che per allora disporrà di tutte le autorizzazioni necessarie.
Prima dell’avvio dei lavori è necessaria l’approvazione del progetto esecutivo previsto dalla prescrizione A.44, che ancora non è avvenuta. Infine, in ordine alla comunicazione di inizio lavori sono stati richiesti chiarimenti da parte di Autorità di bacino e Comune di Melendugno, che di fatto potrebbero bloccare ogni attività per il 13 maggio.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress.it