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Casili: “Nostri emendamenti hanno migliorato testo DDL Xylella, ma ora Emiliano scongiuri eradicazioni”. Coldiretti: “Penalizzate le imprese”.
Ieri la IV Commissione Agricoltura ha approvato il disegno di legge regionale sulla sulla “Gestione della Batteriosi da Xylella fastidiosa nel territorio della Regione Puglia”, approvando 16 emendamenti presentati dal Consigliere del Movimento 5 Stelle Cristian Casili, che hanno in buona parte ridefinito il testo normativo.
Casili però non risparmia critiche al Governatore Emiliano, ritenuto contrario all’estirpazione degli ulivi solo a parole, visto che al contempo sostiene un disegno di legge che ancora prevede questa misura.
“L’assorbimento di un numero così importante di emendamenti ha migliorato la qualità del dispositivo di legge – commenta il Consigliere salentino – ma questo non è ancora sufficiente. In particolare vanno eliminati gli articoli in merito alle misure di eradicazione. Su questo punto vorremmo che Emiliano prendesse una posizione chiara, se da un lato infatti ancora questa mattina ha detto di ritenere inutili le procedure di eradicazione, dall’altro il suo governo ha portato in discussione un disegno di legge che le contempla. Dal canto nostro – prosegue il vicepresidente della Commissione Ambiente – sono mesi che sosteniamo l’inefficacia di intervenire con l’espianto di piante di ulivo ritenute infette, alla luce della difficoltà di contenere un vettore, la sputacchina, dichiarata formidabile autostoppista per la facilità di trasporto di autovetture e mezzi commerciali che in migliaia ogni giorno percorrono la statale 16 passando dalle aree infette a quelle classificate come indenni.”
Uno degli emendamenti del M5S approvati dalla Commissione riguarda l’articolo 8 (“Tutela del patrimonio paesaggistico e ripristino dell’equilibrio economico delle zone infette”), da cui è stato tolto il riferimento al ricorso a cultivar resistenti o colture alternative all’ulivo e al ricorso all’impianto di viti in sostituzione delle piante infette.
Un altro emendamento M5S, votato all’unanimità, riguarda l’obbligo ai Comuni della regione di censire gli ulivi monumentali presenti nel loro rispettivo territorio, finalizzato all’aggiornamento del relativo elenco (di cui all’art. 5 della legge regionale n. 14 del 2007).
Inoltre è passata la proposta di modifica dell’articolo 1, riguardante le finalità della normativa. Nel testo originario era prevista la tutela dell’ambiente, del territorio e dell’economia delle aree colpite. Con l’approvazione dell’emendamento è stata aggiunta la tutela di paesaggio, salute e identità.
Casili ora insiste sull’urgenza di sbloccare la misura 5 del Piano di Sviluppo Rurale (PSR), pur ritenendo che la dotazione finanziaria di 20 milioni di euro sia insufficiente per sostenere gli olivicoltori e i vivaisti delle aree colpite. “E’ necessario cambiare approccio e strategia per non far perdere ulteriore tempo alle migliaia di imprese olivicole salentine e pugliesi già in gravi difficoltà”, afferma il Consigliere.
“Questa è una legge – conclude – che deve servire ad aiutare l’olivicoltura pugliese a superare una crisi economica e produttiva epocale e pertanto non può essere pensata solo per creare un duplicato della normativa europea e nazionale. Auspico che il prossimo 6 dicembre arrivi in aula un testo di legge il più possibile condiviso”.
Il punto di vista di Coldiretti
Decisamente meno soddisfatta è Coldiretti, che si esprime attraverso le parole del presidente regionale Gianni Cantele, secondo il quale “le misure fin qui adottate evidentemente non hanno sortito gli effetti sperati, dato che il confine della fascia di eradicazione delle piante infette – larga 20 km – corre oggi dall’Adriatico alla Ionio”.
Il DdL – prosegue – contiene provvedimenti obbligatori in caso di accertamento di infezione delle piante, quali incappucciamento degli alberi, recinti di protezione – anticipando sanzioni amministrative in caso di inadempienza – a carico delle sole imprese agricole che mi preme ricordare sono la parte lesa, né viene indicato, nel caso di eradicazione di piante, se gli agricoltori saranno indennizzati”.
“Coldiretti Puglia ritiene assolutamente ‘fuori tema’ – stigmatizza Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia, – l’articolo 11 relativo all’istituzione dell’Agenzia ARXIA, a cui vengono assegnati ruolo e compiti che in molti punti nulla hanno a che fare con l’emergenza Xylella fastidiosa e che appesantirebbero in termini di costi e adempimenti burocratici una situazione già grave”.
“La Puglia agricola – prosegue – è sempre più divisa fra un nord, fortemente preoccupato per il proprio futuro, dove il batterio non è insediato, mentre il sud della Puglia, che corre il rischio di veder sparire l’olivicoltura e il florovivaismo per consunzione, il futuro agricolo non lo riesce neanche più a vedere. Nessuna delle imprese che ha subito estirpazioni o blocco della commercializzazione è stata in alcun modo rimborsata, la gran parte degli olivicoltori dei frantoi e delle cooperative olivicole rischiano di chiudere nei prossimi 2-3 anni. Il divieto di impianto di olivo e di tutte le specie sensibili, di fatto ingabbia ogni possibile prospettiva di futuro”.
Probabilmente non sarà piaciuto a Coldiretti l’approvazione dell’emendamento del M5S che toglie il riferimento alla sostituzione degli ulivi infetti con altre varietà o specie.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress