Da un’idea di Serena Fiorentino, la mamma No TAP autrice di “Tanto non la fanno”, nasce una raccolta di racconti dal titolo ‘Cos’è cambiato con TAP’, in cui si narra la quotidianità nei luoghi interessati dal gasdotto, i sentimenti e gli impatti reali.
Il gasdotto TAP non è stato ancora realizzato, né si sa se arriverà mai ad essere completato, ma i lavori per questa controversa opera sono iniziati e le cicatrici sul territorio sono già evidenti. I cittadini che hanno conosciuto questi luoghi hanno potuto vedere giorno dopo giorno come si modificava il territorio con l’arrivo della multinazionale. Da questa esperienza, dalle sensazioni e dalle emozioni scaturite, è nato un libro illustrato, ‘Cos’è cambiato con TAP’ ideato da Serena Fiorentino, già autrice del libro ‘Tanto non la fanno’, sempre dedicando alla vicenda TAP, per il quale è stata anche insignita il 6 marzo scorso del premio Premio Donne Pace Ambiente “Wangari Maathai”.
Cos’è cambiato con TAP’ è ‘dedicato a coloro che credono che il cambiamento del mondo avvenga, anche, attraverso il cambiamento di ognuno di noi…’, è una raccolta di storie, di impressioni, di emozioni, di dolore, ma anche di speranze date da una lotta compatta di un insieme di persone di ogni generazioni, di una comunità unita nell’obiettivo di difendere il territorio, la bellezza, i diritti delle persone e dell’ambiente.
‘Esistono luoghi del cuore. Luoghi – si legge nella premessa curata da Michela – che amiamo e che consideriamo speciali magari perché teatro di un’infanzia felice, o per le storie, vissute o immaginate, che quei luoghi ci suggeriscono o ancora perché hanno favorito incontri, esperienze, o semplicemente perché cambiano il nostro stato d’animo. In quel posto, proprio lì, ci sentiamo a casa. Protetti, accuditi, salvi. E quell’angolo diventa il nostro personale paradiso, il posto nel quale andiamo a passeggiare, a raccontarci, ad incontrare. A far giocare i nostri figli che, correndo allegri intorno a magnifici ulivi secolari, ci regalano la consapevolezza di avvicinarci alla maturità. Il posto del cuore di molti di noi si chiama San Basilio, entroterra di San Foca, Salento, e non esiste più.’
‘La società svizzera Trans Adriatic Pipeline (TAP) – prosegue – ha individuato in quell’area il punto d’approdo del suo inutile interminabile gasdotto proveniente dall’Arzebaijan. L’ha deciso unilateralmente, violando la convenzione di Aarhus, trattato internazionale che garantisce trasparenza e partecipazione della cittadinanza in materia di processi ambientali.’
Altri racconti sono affidati ad altri attivisti, cittadini, gente comune, giovani e meno giovani, che parlano di ‘una quotidianità violata, di soprusi e oltraggi che non avremmo creduto possibili, né nel nostro luogo del cuore, né in nessun altro angolo della nostra “democratica” ed evoluta Italia.’
‘Cosa è cambiato con TAP’, è stato definito dal Movimento No TAP come ‘uno spaccato reale della “valutazione di impatto sociale” del gasdotto TAP.’
‘Abbiamo annotato le nostre emozioni, perché costituiscano – scrive Michela – una sorta di promessa: “resisteremo ostinatamente affinché l’amore e la cura prevalgano sull’odio e sul degrado”.’
Il libro è disponibile sui banchetti informativi del movimento No TAP e contribuirà interamente al sostegno della cassa di resistenza notap.