La BERS ha approvato un finanziamento per il gasdotto TAP da 4,5 miliardi di euro. Il rappresentante italiano avrebbe dato l’ok. Contestazioni contro il Movimento 5 Stelle, da sempre dichiaratosi contrario al gasdotto. Movimento No TAP: ‘Se Governo ha scelto questo sappia che comincerà ad assaggiare il sapore amaro della contestazione e della rabbia popolare.’
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo sviluppo (BERS o, in inglese, EBRD) ha approvato un finanziamento a favore di TAP del valore di 4,5 miliardi di euro, con l’appoggio del Governo italiano che, essendo a maggioranza 5 stelle, avrebbe dovuto essere contro quest’opera che ha sempre considerato “inutile e dannosa”.
Se fosse confermata l’indiscrezione sarebbe un nuovo esempio di “schizofrenia” politica da parte del Movimento 5 Stelle, che da un lato presenta esposti alla magistratura e mozioni all’Europarlamento contro il finanziamento dell’opera da parta di BEI, mentre dall’altro da il consenso al prestito BERS.
La circostanza non è sfuggita al Movimento No TAP, organizzazione informale e apartitica, che parla di “tradimenti”.
Finanziamento BERS-TAP: 4,5 miliardi su un costo totale di 45 miliardi
La BERS è una banca internazionale, nata nel 1991 per sostenere finanziariamente dei progetti di ricostruzione o sviluppo dei territori dell’ex URSS, ma che continua ad operare in quasi tutti Paesi di propria competenza, europei e dell’Asia occidentale. Sono 64 gli Stati soci, tra cui i Paesi dell’Unione Europea. l’Italia è socia all’8,52%.
Lo scorso 5 aprile si era tenuto un “incontro facilitatore” presso la Prefettura di Lecce tra due delegati della BERS e i rappresentanti degli enti locali per discutere della richiesta di finanziamento avanzata da TAP. L’audizione dei rappresentanti delle comunità locali è passaggio necessario, dal momento che banche come la BERS e la BEI non possono finanziare progetti laddove non siano stati sufficientemente coinvolti abitanti ed enti che dovranno subire gli impatti dell’opera, oppure laddove non siano stati rispettati i principi di democrazia nell’approvazione o nell’esecuzione dell’opera, così come non è possibile finanziare progetti privi di sostenibilità ambientale.
Il Sindaco di Melendugno Marco Potì aveva disertato, in accordo con la comunità da lui rappresentata, dopo il rifiuto della richiesta di tenere l’incontro a Melendugno, in modo da vedere direttamente quale fosse il disagio patito dalla popolazione. Tra i cittadini e gli attivisti era forte la convinzione che in realtà sarebbe stato un incontro pro-forma e che tutto fosse stato già deciso.
In quell’occasione il Movimento No TAP sostenne che questo rifiuto ‘dimostra, ancora una volta, che le decisioni vengono prese sulla testa della popolazione e non nei suoi interessi’.
Come riportato da alcune agenzie di stampa, tra i Reuters, la BERS il 4 luglio ha deciso di concedere il prestito a TAP da 4,5 miliardi di euro, con il consenso del rappresentante italiano, che vanno ad aggiungersi al finanziamento 1,5 miliardi già approvato dalla BEI (Banca Europea degli Investimenti) nei mesi scorsi tra le polemiche e che ha portato il Parlamento europeo ad approvare una risoluzione contro questa decisione, in quanto TAP ‘non rispetta le norme ambientali e sociali minime’.
Finanziamento BERS-TAP: da che parte sta il Movimento 5 Stelle?
A presentare quella risoluzione contro il finanziamento BEI erano stati proprio gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle. Nel Movimento fondato da Grillo c’è quantomeno un certo imbarazzo sulla vicenda TAP, evidenziata anche nelle dichiarazioni del Ministro leccese Barbara Lezzi, che nei giorni scorsi aveva sostenuto che il gasdotto transadriatico è un’opera inutile, ma siccome c’è un accordo internazionale non si può bloccare, sconfessando in questo modo i 5 anni di opposizione parlamentare dei grillini al gasdotto.
Il consenso del rappresentate italiano al finanziamento BERS-TAP ha creato un caso politico e rende palese come nel Governo Lega-5 Stelle e nello stesso Movimento 5 Stelle si remi in direzioni opposte, o quantomeno in una direzione non ben definita.
Già il 25 giugno il Sottosegretario agli esteri Guglielmo Picchi, già consigliere di Matteo Salvini per la politica estera, aveva dichiarato, in un’intervista all’agenzia di stampa russa “Sputnik”, che l’Italia resta interessata alla costruzione del gasdotto TAP. Su quest’opera prevale la linea della Lega, mentre il Movimento 5 Stelle sembra aver gettato la spugna, limitandosi a un non meglio definito ruolo di garanzia e controllo.
Movimento No TAP: ‘Meglio essere chiari con il popolo, meglio ammettere il tradimento che nasconderlo come fanno i vigliacchi’
In un comunicato del Movimento NO TAP sul finanziamento BERS-TAP viene duramente attaccato il Movimento di Grillo. ‘Le promesse fatte in campagna elettorale dalla forza politica più votata, che parlava di giustizia, ambiente e cambiamento’ sono secondo i No TAP ‘soltanto una truffa, una menzogna, come quelle di TAP’.
‘Che fine hanno fatto le promesse? Che fine ha fatto il rispetto per quell’elettorato – si chiedono – che nel Salento aveva votato in massa i 5 stelle? La solita fine, il solito epilogo da Governo della solita Repubblica.’
‘A questo punto è bene che il Premier Luigi di Maio faccia outing e con lui la Ministra per il Sud Barbara Lezzi, dicendo che per loro – proseguono – TAP è una battaglia da sacrificare per il bene del loro progetto di Governo. Meglio essere chiari con il popolo, meglio ammettere il tradimento che nasconderlo come fanno i vigliacchi. Se il Governo ha scelto questo sappia che comincerà ad assaggiare il sapore amaro della contestazione e della rabbia popolare.’
‘Se qualche deputato vorrà salvarsi dalla gogna, gli ricordiamo – concludono – che in qualsiasi momento può sconfessare il governo pubblicamente e togliersi qualche sassolino dalle scarpe, sassolini che ormai stanno diventando davvero tanti.’