Il Prof. Luca Marini (Opex) contro la nuova legge su xylella, che minaccerebbe l’ambiente e i diritti umani. Cresce l’adesione di docenti e professionisti e si preannunciano ricorsi e iniziative referendarie.
‘Gli appelli rivolti nelle scorse settimane ai Parlamentati italiani, e da ultimo quello rivolto al Presidente della Repubblica affinché non promulgasse la legge sulla Xylella, sottoscritto anche da Vandana Shiva, sono purtroppo caduti nel vuoto: non resta che costituire un comitato che valuti la possibilità di promuovere il referendum abrogativo della legge’.
Così il prof. Luca Marini, docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma e coordinatore dell’Osservatorio Permanente sull’Emergenza Xylella (OPEX) creato dall’European Centre for Science, Ethics and Law (ECSEL), annuncia la proposta di portare le disposizioni della legge n. 44/2019 concernenti la Xylella al vaglio di tutti i cittadini italiani.
‘Finora il problema Xylella è stato affrontato dal Governo come un’emergenza di portata esclusivamente regionale, circoscritta alla Puglia, ma il documento dell’EFSA del 15 maggio scorso, secondo cui “tutta l’Unione è a rischio”, ha finito per risvegliare l’attenzione dei cittadini e dei produttori di regioni quali la Liguria, la Toscana, l’Umbria, le Marche, l’Abruzzo, il Lazio, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia’.
‘E in queste regioni, come anche in Puglia – prosegue il docente della Sapienza – è ormai sotto gli occhi di tutti che dietro l’emergenza Xylella si celano interessi che vanno ben oltre la dimensione fitosanitaria per investire questioni di più ampia e diversa portata, quali la sostituzione delle colture tradizionali con altre intensive e a forte impatto ambientale, l’omologazione della qualità dei prodotti alimentari che costituiscono un vanto del Made in Italy, la sopravvivenza di secolari modelli di autoproduzione e di autoconsumo la cui recente riscoperta ha contribuito a rilanciare l’identità rurale di regioni ormai al centro di un vero e proprio boom turistico’.
‘Va poi aggiunto che la nuova disciplina legislativa fa leva su un insieme di misure che minacciano direttamente l’ambiente e la salute umana: ed è per questo che stiamo valutando anche la possibilità di esperire rimedi giudiziari in ambito nazionale, europeo e internazionale’.
‘Per il momento – conclude il presidente di ECSEL – al comitato referendario hanno aderito il prof. Andrea Carlino, docente di storia della medicina nell’Università di Ginevra, e il prof. Mario Nuti, emerito di batteriologia nella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ma in queste ore stiamo raccogliendo l’adesione di altri docenti universitari e di professionisti, nonché di esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Il contributo delle associazioni radicate sul territorio sarà fondamentale per la raccolta delle firme necessarie’.